L’artista Chiara Camoni e la curatrice Cecilia Canziani sono state scelte per rappresentare l’Italia alla 61. Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia 2026, che si terrà dal 9 maggio al 22 novembre 2026. Il progetto, dal titolo Con te con tutto, è stato selezionato dal Ministero della Cultura per il Padiglione Italia come espressione di una visione poetica e profondamente contemporanea del rapporto tra arte, natura e comunità.
Il Ministro della Cultura Alessandro Giuli ha definito la proposta “una declinazione al femminile di un materialismo magico che antichizza il presente”, sottolineandone la capacità di trasformare la Natura in un laboratorio artistico vivente, dove la materia diventa linguaggio e simbolo di rigenerazione. La Commissione di valutazione, composta da studiosi e curatori, ha riconosciuto nel progetto una rara sintesi di creatività condivisa e ricerca estetica, capace di intrecciare artigianato e arti visive in una riflessione sulla memoria, sul tempo e sulla trasformazione.
Concepito in dialogo con il tema della Biennale 2026, In Minor Keys, curato da Koyo Kouoh, il progetto di Camoni e Canziani pone al centro la co-creazione, la processualità e l’ecologia, restituendo una visione dell’arte come gesto corale, intimo e rituale. L’amicizia femminile, la cura e la meraviglia diventano strumenti di indagine e di resistenza, capaci di sovvertire i confini tra arti maggiori e arti minori e di restituire alla pratica artistica un valore profondamente umano.
La scelta di Chiara Camoni per il Padiglione Italia arriva dopo un percorso coerente e riconosciuto a livello internazionale. Alla Bangkok Art Biennale 2024, dedicata al tema Nurture Gaia, l’artista ha presentato la serie Sisters, sculture in ceramica che evocano la sorellanza come forza vitale e mitologica, simbolo di connessione con la Madre Terra. Queste figure – umane, animali o semi-divine – incarnano un rapporto di interdipendenza con la natura, riflettendo sul ciclo della vita, sulla trasformazione e sulla responsabilità collettiva verso il mondo naturale. L’opera, in dialogo ideale con la riflessione che la Biennale di Venezia 2026 propone, ha anticipato molti dei temi oggi al centro della ricerca di Camoni.